Hai appena scoperto di essere incinta e sei nel tuo Primo trimestre di gravidanza; cosa devi fare? Ecco un breve riassunto su quello che dovrai fare e degli esami che ti verranno richiesti, molti dei quali sovvenzionati dalla Regione Lombardia.
Prima cosa da fare è sicuramente fissare un primo appuntamento con il tuo ginecologo o l’ostetrica entro le 10 settimane in modo da avere il tempo di pianificare nel modo migliore l’assistenza alla gravidanza.
Il primo appuntamento ha generalmente una durata maggiore dei successivi perché è necessario raccogliere tutte le informazioni sulla salute della futura mamma, del partner e della famiglia; è inoltre l’occasione per ricevere informazioni sull’assistenza e sul sostegno in gravidanza, sui diritti di legge che tutelano la maternità e la paternità, sui corsi di accompagnamento alla nascita, sugli stili di vita e su come gestire i sintomi più comuni.
Vengono misurati il peso e la pressione arteriosa e proposti alcuni esami che elencheremo dopo.
Ad alcune donne, con particolari fattori di rischio, sono inoltre proposti alcuni esami:
•test per l’epatite C, ad esempio, a pazienti sottoposte a emodialisi, a chi convive con persone con epatite C, a chi ha fatto uso di droghe iniettabili, ecc.;
il test per malattie sessualmente trasmesse (clamidia, gonorrea), ad esempio, a chi ha avuto rapporti sessuali non protetti con più partner, a chi ha subito violenza, a chi ha una storia di prostituzione, a chi ha fatto abuso di alcol e droghe, ecc.
Il medico o l’ostetrica illustrano le caratteristiche dei bambini con sindrome di Down e i test di screening o di diagnosi prenatale disponibili per individuarla. In particolare:
• viene offerta la possibilità di effettuare il Test combinato, per valutare la probabilità che il feto ne sia affetto;
• si ricevono informazioni su test invasivi per la diagnosi prenatale: villocentesi (prelievo di un campione dei villi coriali) che si effettua nel primo trimestre; amniocentesi (prelievo di un campione di liquido amniotico) che si effettua nel secondo trimestre.
Infine, durante le visite in gravidanza i professionisti, medici e ostetriche, offrono a tutte le donne informazioni sugli effetti dannosi su madre e bambino della violenza domestica e indicazioni sui servizi / associazioni del territorio in cui trovare supporto e aiuto (vedi scheda informativa “benessere psico-fisico”).
I controlli proposti:
- ESAMI DEL SANGUE
Gruppo sanguigno – Fattore RH: Raccomandato nel 1° trimestre è utile per rilevare le donne RH negative.
Test di Coombs indiretto: Importante nel monitoraggio delle donne in gravidanza RH negative. Raccomandato a tutte le donne nel corso della prima visita e successivamente ripetuto nel 3° trimestre.
Emocromo: È l’unico esame valido per lo screening dell’anemia in gravidanza. È richiesto ad ogni trimestre.
Glicemia: È il test utilizzato per individuare un diabete preesistente alla gravidanza. È consigliato alla prima visita.
Transaminasi: Solo nel 1° trimestre, serve per identificare le donne alle quali proporre il test per l’epatite C.
Emoglobine anomale: L’esame viene proposto a tutte le donne nel 1° trimestre di gravidanza se non effettuato prima della gravidanza: permette di identificare le portatrici sane di anemia mediterranea e altre forme di anemia.
- ESAMI PER MALATTIE INFETTIVE:
HIV È proposto di routine nel 1° e nel 3° trimestre perché è dimostrata l’efficacia del trattamento con farmaci antivirali nelle donne in gravidanza sieropositive.
Rubeo-Test (Rosolia): Raccomandato di routine al 1° trimestre, è da ripetersi nel 2° trimestre nel caso in cui il primo test fosse negativo.
Toxo-Test (Toxoplasmosi): Raccomandato nel 1° trimestre è da ripetere ogni 40 – 60 giorni in caso di sieronegatività. In questo caso verranno consigliati quei comportamenti utili per prevenire l’infezione.
Test per la Sifilide: È raccomandato nel 1° trimestre e da ripetere nel 3° trimestre. L’infezione materna può essere trattata con una specifica terapia antibiotica, valida anche per prevenire la trasmissione dalla madre al feto.
Test per HCV (epatite C): Il test è proposto nel 1° trimestre alle donne che presentano fattori di rischio
- ESAME DELLE URINE
Utile per la diagnosi di alcune malattie preesistenti alla gravidanza, per la diagnosi delle infezioni urinarie in gravidanza e per rilevare l’eventuale presenza di proteine nell’urina. È raccomandato a ogni trimestre
Urinocoltura: L’esame viene proposto per verificare la presenza di una carica batterica elevata nelle urine (batteriuria) che a volte non dà nessun sintomo. La batteriuria asintomatica normalmente non è preoccupante, ma in gravidanza va identificata per avviare un trattamento.
Ad alcune donne, con particolari fattori di rischio, sono inoltre proposti ulteriori accertamenti come il test per malattie sessualmente trasmesse (clamidia, gonorrea), ad esempio a chi ha avuto rapporti sessuali non protetti con più partner, a chi ha subito violenza, a chi ha una storia di prostituzione, a chi ha fatto abuso di alcol e droghe, ecc.
Il medico o l’ostetrica informano la paziente sulle possibilità che il bambino possa essere affetto da alterazioni cromosomiche e i test di screening o di diagnosi prenatale disponibili per individuarle. In particolare:
• viene offerta la possibilità di effettuare il Test combinato, per valutare la probabilità che il feto ne sia affetto;
• si ricevono informazioni su test invasivi per la diagnosi prenatale: villocentesi (prelievo di un campione dei villi coriali) che si effettua nel primo trimestre; amniocentesi (prelievo di un campione di liquido amniotico) che si effettua nel secondo trimestre.